Volkswagen ID.3, l'e-mobility carbon neutral è realtà
La ID.31 è un’auto che segna l’inizio di una nuova era per il Gruppo Volkswagen, anche dal punto di vista della sostenibilità.
La Volkswagen ID.3 è la prima vettura del Gruppo certificata come carbon neutral, ovvero con un impatto globale pari a zero in termini di emissioni di CO₂: un risultato reso possibile dall’attuazione di una strategia a 360° per la sostenibilità. Il Gruppo Volkswagen è ben consapevole della propria responsabilità nei confronti dell'ambiente e della società, tanto da aver avviato un programma di decarbonizzazione con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Uno degli strumenti per riuscirci è l’elettrificazione della gamma: la ID.3 è il primo modello figlio di questa visione.
Tre principi fondamentali
Le misure introdotte per abbattere le emissioni seguono tre principi fondamentali: in primis, una riduzione di CO2 efficace e sostenibile; poi, l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili; infine, la compensazione delle emissioni inevitabili attraverso l’adesione a progetti a tutela del clima.
Il ciclo di vita
Per avere senso, il concetto di neutralità deve riguardare l'intero ciclo di vita dell'auto. Gli esperti parlano di “Life Cycle Assesment” (LCA), un’analisi standardizzata dell’impatto ambientale di tutta la storia di un veicolo, secondo le norme ISO, che tiene conto di 4 fasi principali: i passaggi della filiera di fornitura, la produzione - qui i processi che generano più CO₂ sono definiti “hot spot” - l'utilizzo del veicolo e il riciclo, che avviene quando l'auto smette di circolare.
Ottenere una mobilità sostenibile è complesso e per raggiungerla è indispensabile pensare in modo olistico. Nel caso della ID.3, la costruzione della batteria causa oltre il 40% delle emissioni di CO₂ di tutta la fase di produzione. Ma si tratta di un componente che attualmente Volkswagen non produce internamente - quindi l'attenzione deve spostarsi sulla filiera dei fornitori, in particolare sulla produzione dei componenti e sull'estrazione delle materie prime.
La produzione delle batterie
Produrre le batterie richiede molta energia ed è per questo che costruire un'auto elettrica genera una quantità di CO₂ pari a una volta e mezza quella necessaria per realizzare un'auto a combustione. In altre parole, le auto elettriche iniziano la loro vita con uno “svantaggio ambientale” e quindi gli interventi per diminuirlo devono partire sin dalla loro costruzione.
Se, per esempio, le batterie sono prodotte usando energia proveniente da fonti rinnovabili, l'impatto cala drasticamente. Gli accumulatori della ID.3, per esempio, sono forniti dalla LG Chem che costruisce le celle in Europa, per la precisione in Polonia, utilizzando esclusivamente energia green certificata: così le emissioni di CO2 generate in questa fase si riducono quasi a zero.
Acciaio e motori elettrici
Anche la lavorazione dell'acciaio e la produzione dei motori elettrici generano molta CO₂. Nel primo caso, utilizzando i processi più all'avanguardia entro pochi anni si potranno ridurre le emissioni anche del 70%; nel caso del motore elettrico, invece, Volkswagen preferisce utilizzare alluminio riciclato per produrre la struttura dove vengono inserite le batterie e altri accorgimenti che consentono di ridurre la CO₂ emessa fino ad almeno il 50%.
Ovviamente si genera CO₂ anche per produrre altri componenti, per saldare la carrozzeria, per verniciarla e per assemblare le parti. La ID.3 è costruita nel modernissimo stabilimento Volkswagen di Zwickau, che sta incrementando la propria capacità per arrivare a produrre, dal 2021, 330.000 auto puramente elettriche all'anno.
Zwickau, un impianto all'avanguardia
L'attenzione di Zwickau alla sostenibilità viene da lontano. Dal 2010 a oggi le emissioni di CO₂ sono state ridotte del 66%, in parte grazie all'utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, come l'idroelettrico, l'eolico e il solare. Il resto dell'energia necessaria è prodotta in una centrale termica che si trova all'interno dell'impianto ed è alimentata a gas naturale, coprendo peraltro il 70% del fabbisogno di calore di tutto lo stabilimento.
Le emissioni di CO₂ sono state ridotte anche durante la costruzione di nuovi edifici e la ristrutturazione di quelli esistenti, seguendo le procedure più all'avanguardia sul risparmio energetico.
La compensazione delle emissioni
Le emissioni di CO₂ che non possono essere evitate sono compensate con l’adesione a progetti di salvaguardia dell'ambiente. Inizialmente il Gruppo Volkswagen si è concentrato sulla protezione e il rimboschimento delle foreste tropicali, attraverso programmi certificati secondo i più elevati standard internazionali, come il “Verified Carbon Standard” (VCS), il “Climate Community and Biodiversity Standard” (CCB) e il “Gold Standard”.
Con il primo progetto attivato nel Borneo e chiamato “Katingan Mentaya Forest Protection Project”, Volkswagen sta compensando le emissioni inevitabili della ID.3 ancora prima di consegnarla ai clienti. Ecco, quindi, in che modo la ID.3 avrà un bilancio neutro – ma il requisito fondamentale per mantenerlo è alimentarla esclusivamente con energia proveniente da fonti rinnovabili. E dal momento che sostenibilità significa anche affidabilità, le batterie saranno garantite per otto anni o 160.000 km.
Ricaricare con fonti rinnovabili e riciclare
I proprietari della ID.3 potranno rivolgersi a Elli, società del Gruppo Volkswagen specializzata nella fornitura di energia green, per installare una colonnina di ricarica a casa o sul luogo di lavoro. Negli spostamenti, invece, potranno utilizzare la rete di ricarica super veloce Ionity, che entro la fine del 2020 avrà 400 stazioni lungo le principali arterie europee, che utilizzeranno energia pulita.
Al termine del ciclo di vita si passa al riciclo, operazione in cui il Gruppo Volkswagen è coinvolto direttamente attraverso il progetto di ricerca LithoRec, lanciato nel 2009. L'obiettivo è arrivare a una procedura che possa ridurre ancora di più la carbon footprint nella produzione delle batterie, usando materie prime riciclate. A questo scopo, presso il Center of Excellence di Salzgitter è in costruzione un impianto pilota per il riciclo. Oltre al riciclo, un'ulteriore possibilità è riutilizzare gli accumulatori delle automobili in applicazioni fisse, che non richiedono le stesse prestazioni di un'auto in termini di stabilità di temperatura e di trasferimento energetico – un’opzione valida per migliorare il bilancio di CO2 del veicolo.
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Fonte: Volkswagen AG