Dalla nicchia al mercato di massa: la rivoluzione elettrica Volkswagen
All’IAA di Francoforte debutta la ID.3, auto che segna l’inizio di una nuova era per il brand, per il Gruppo e per l’e-mobility.
“Per Volkswagen, la ID.3 è molto più di un nuovo modello”. Con queste parole Herbert Diess, CEO del Gruppo Volkswagen, ha salutato il debutto in anteprima mondiale dell’ultima nata della Casa di Wolfsburg.
Un momento storico
Il lancio della ID.3, previsto per metà 2020, sarà un momento di svolta per Volkswagen, paragonabile a quello vissuto con il Maggiolino e, più di recente, con la Golf.
La prima auto elettrica basata sulla piattaforma modulare MEB ha un potenziale importante: con le sue caratteristiche, contribuirà a “far uscire” l’auto elettrica dalla nicchia in cui è stata finora, per renderla accessibile a un gran numero di persone e fare così da traino alla diffusione di quello che è, a tutti gli effetti, un nuovo concetto di mobilità.
Bilancio neutrale
Nata per essere elettrica, su una piattaforma sviluppata appositamente per questo tipo di trazione, con un’autonomia fino a 550 km e predisposta per la ricarica a 125 kW, la Volkswagen ID.3 sarà disponibile a un prezzo d’attacco inferiore ai 30.000 Euro. Completamente connessa e dotata di soluzioni tecnologiche decisamente all’avanguardia - un esempio su tutti, il display head-up a realtà aumentata - farà da apripista agli altri membri della famiglia ID. e a ulteriori modelli di altri brand del Gruppo, come SEAT e ŠKODA, che seguiranno a breve.
Ma, soprattutto, è la prima auto a uscire dalla linea di produzione con un bilancio neutrale in termini di CO2. Per costruire le celle batteria e i veicoli si usa esclusivamente energia pulita, e a fine vita le batterie saranno riutilizzate o riciclate. Le emissioni inevitabili vengono invece compensate con investimenti in progetti di tutela ambientale. Il primo di questi è stato avviato pochi giorni fa nelle foreste pluviali del Borneo.
Decarbonizzazione
L’obiettivo principale del Gruppo Volkswagen è infatti diventare completamente carbon neutral entro il 2050, in linea con i target definiti dall’Accordo sul Clima di Parigi - e per riuscirci, ha avviato un programma completo di decarbonizzazione che considera non solo la produzione di automobili, ma tutti gli aspetti del business.
L'auto elettrica come soluzione più efficiente
La mobilità elettrica è il modo migliore e più efficiente per ridurre in maniera sostenibile le emissioni di CO2, e raggiungere quindi l’obiettivo prefissato: su un ciclo di vita di 200.000 km, un’auto elettrica genera circa la metà della CO2 emessa da una vettura convenzionale (Diesel o benzina), a patto che sia alimentata con elettricità green.
Proprio per questo è fondamentale abbandonare i combustibili fossili e incrementare sempre più la quota di rinnovabili nel mix energetico: solo così l’e-mobility avrà senso.
Industria, politici e società
La diffusione della mobilità elettrica non può che essere il risultato di un lavoro congiunto da parte dei costruttori automobilistici, delle forze politiche che governano i Paesi e dei singoli cittadini, che vanno però messi nelle condizioni di poter scegliere un’auto elettrica.
Nel suo discorso a Francoforte il CEO del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess, ha individuato 4 aree di miglioramento per centrare l’obiettivo. La prima è l’ottimizzazione della disponibilità energetica, senza sprechi - e in questo senso, il V2G (vehicle-to-grid) potrebbe essere decisivo; la seconda è la realizzazione di un’infrastruttura di ricarica adeguata; la terza è la necessità di mantenere costi d’acquisto e di gestione contenuti, anche grazie all’introduzione di incentivi statali adeguati allo scopo; la quarta, infine, un sistema di tassazione che renda evidenti i vantaggi per i possessori di un veicolo elettrico.
“L’auto ha davanti a sé un grande futuro, sarà sempre più pulita e sempre più sicura” ha concluso Diess. “E allo stesso tempo continuerà a soddisfare necessità sempre attuali: autodeterminazione, libertà e progresso tecnologico”.