Le sfide e le opportunità della mobilità elettrica
L'elettrificazione dei trasporti su strada porta con sé ovvi vantaggi, ma anche diverse difficoltà. La sinergia fra i veicoli elettrici e le infrastrutture di generazione e distribuzione dell'energia può trasformare le sfide in opportunità, a tutto vantaggio della società e dell'ambiente.
Questo contributo è il primo passo di una collaborazione tra Volkswagen Group Italia e l’Università degli Studi di Parma. Lo spunto nasce dall’intervento del Prof. Carlo Concari durante il convegno “Mobilità elettrica: il futuro è oggi!", organizzato dai ragazzi di EMS presso l’Ateneo parmense, in cui era presente anche Stefano Sordelli, Future Mobility Manager di Volkswagen Group Italia.
Finalmente l'auto elettrica
I costanti progressi tecnologici nel campo degli accumulatori al litio hanno portato alla produzione di auto elettriche che saranno in grado di competere, anche in termini di prezzo e di autonomia di marcia, con i veicoli con motore a scoppio. Sta finalmente iniziando la tanto attesa e più volte disattesa elettrificazione di massa dei trasporti su strada.
Energia a chilometri zero
Il processo non sarà indolore. Le reti di distribuzione dell'energia elettrica, già sovraccariche, dovranno ulteriormente adeguarsi per sostenere anche i flussi di energia che andranno a ricaricare le nostre auto.
L'uso di energia generata localmente da fonti rinnovabili può alleviare il carico della rete di distribuzione, migliorando nel contempo la sostenibilità ambientale complessiva dei trasporti. L'energia non direttamente utilizzata per ricaricare i veicoli o alimentare le abitazioni e le attività umane potrà essere venduta al gestore della rete elettrica (come già accade con gli impianti fotovoltaici domestici), oppure immagazzinata in appositi accumulatori.
Fonti rinnovabili e instabilità
Spesso una soluzione crea problemi che a prima vista sono nascosti. Fonti di energia rinnovabili come l'eolico o il fotovoltaico non garantiscono una produzione continua nel tempo, e la rete di distribuzione non riesce da sola ad adeguarsi in modo sufficientemente rapido alla variabilità delle fonti rinnovabili: secondo alcuni studi basta che un sesto dell'energia elettrica sia prodotta da fonti rinnovabili per innescare instabilità sulla rete, che nei casi più gravi si possono trasformare in blackout.
Riserve di energia
Una soluzione per stabilizzare la rete viene da impianti di accumulo a batteria in grado di scambiare rapidamente, su richiesta, grandi quantità di energia da e verso la rete. Sistemi di questo tipo sono già attivi o in costruzione in diversi Paesi. È proprio in questo contesto che la sinergia fra rete elettrica e veicoli elettrici potrà dare il meglio. In un futuro in cui milioni di veicoli, ognuno con la propria batteria, saranno collegati in carica alla rete elettrica, l'insieme di queste batterie potrà fungere da enorme sistema di accumulo capillarmente distribuito sul territorio. Ogni veicolo, su richiesta della rete, potrà prenderne o cederne piccole quantità. L'azione combinata di tutti i veicoli connessi sarà in grado di stabilizzare la rete anche con il 100% dell’energia generata da fonti rinnovabili. I proprietari delle auto, in cambio del servizio offerto, potranno beneficiare di sconti sui costi.
Una seconda vita per le batterie
Le batterie delle auto elettriche durano in media una decina d'anni, dopo i quali la loro capacità si riduce rendendole inadatte a garantire l'autonomia richiesta dagli utenti. Se recuperate e riutilizzate negli impianti di accumulo, esse possono tuttavia continuare a funzionare a regime ridotto per altri dieci o vent'anni. In questo modo se ne incrementa la vita utile riducendo, al contempo, il loro impatto ecologico.
In conclusione, l’elettrificazione della mobilità su strada, applicata al pieno delle proprie potenzialità, è in grado di rispondere in modo efficace ad alcuni dei problemi più pressanti della società moderna, promuovendo l’uso efficiente dell’energia, la riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e il miglioramento della qualità dell’aria nelle aree a più alta densità abitativa.
A cura del Prof. Carlo Concari