Talks on Tomorrow: le città del futuro e la mobilità elettrica
Un incontro con gli esperti del settore per parlare di come cambierà la mobilità e di quali saranno le sfide che dovrà affrontare l'auto elettrica.
La strada che porta al domani non è dritta e ben delineata, ma fatta di curve e scenari da scoprire. Per questo il confronto è sempre utile: Volkswagen Group Italia ha partecipato al terzo appuntamento di “Talks on tomorrow”, il format organizzato da La Repubblica in collaborazione con Audi e H-Farm. L'incontro intitolato "Città del futuro e mobilità elettrica" si è tenuto nella sede di H-Farm a Roncade, in provincia di Treviso. Un talk dedicato alla mobilità elettrica, che è destinata a diventare una delle protagoniste della trasformazione epocale della società di domani, ma anche uno strumento cardine per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Ma come avverrà questa trasformazione e quali sono gli scenari possibili?
A questa domanda hanno provato a rispondere Massimo Nordio, Amministratore Delegato di Volkswagen Group Italia, Carlo Ratti, architetto e ingegnere, docente e dirigente del MIT Senseable City Lab, e Francesco Venturini, Amministratore Delegato di Enel X.
“Per inquadrare il fenomeno dell'urbanizzazione su scala mondiale sono sufficienti quattro dati: le città rappresentano il 2% della superficie del pianeta, ci vive il 50% della popolazione mondiale che consuma il 75% dell'energia prodotta globalmente e genera l'80% di tutta la CO2 emessa. Questo vuol dire che dalla gestione delle città dipenderà la salute del nostro pianeta” ha esordito Carlo Ratti, che ha messo l'accento sull'importanza delle fonti rinnovabili.
“Queste fonti sono già più competitive in termini di costi di generazione dell'energia rispetto a quelle tradizionali e consentono di essere indipendenti, perché permettono di non acquistare petrolio dai paesi produttori” ha spiegato Venturini, aggiungendo che “le fonti rinnovabili devono essere gestite in maniera oculata, perché dipendono dai fenomeni naturali, che vanno sfruttati per immagazzinare energia che altrimenti andrebbe dispersa”.

Il Gruppo Volkswagen investirà 44 miliardi di Euro nei prossimi cinque anni per sviluppare la mobilità elettrica e la digitalizzazione: “È un percorso lungo che comporta grandi investimenti soprattutto nella fase iniziale. Deve essere chiaro, però, che la transizione verso l'elettrico non sarà rapida, dall’oggi al domani, ma molto graduale. Non bisogna pensare solo al punto di arrivo ma a tutto il percorso necessario per raggiungerlo. Serve uno sforzo comune di tutti gli attori coinvolti nella mobilità” ha auspicato Nordio, a cui si è unito anche Venturini “Enel X investirà tra i 400 e i 600 milioni per la mobilità elettrica globale nei prossimi quattro anni. Per le auto elettriche del futuro sarà fondamentale potersi interfacciare in maniera attiva con la rete e ciò significa non solo usare energia, ma anche immagazzinarla o cederla quando possibile”.
A proposito delle auto elettriche di prossima generazione, Nordio ha spiegato che “la visione del Gruppo Volkswagen è quella di produrre un'auto elettrica a emissioni zero per tutti, una vettura che abbia lo stesso prezzo di una con il motore endotermico paragonabile per dimensioni, allestimento e prestazioni. La nuova Volkswagen ID., per esempio, costerà come una Golf turbodiesel, avrà circa 400 km di autonomia e si ricaricherà in 30 minuti”. Nordio ha poi aggiunto che “la Volkswagen ID. arriverà tra un anno e sarà una vettura per tutti in grado di risolvere le 3 problematiche dei veicoli elettrici attualmente disponibili sul mercato, cioè costo d’acquisto, autonomia e tempo di ricarica. Infatti, con la prossima generazione di auto elettriche scomparirà l'ansia da autonomia, perché con un potenziale di 400-500 km non ci sarà bisogno di colonnine ogni 100 km”.
Per quanto riguarda i costi delle ricariche, infine, Venturini ha specificato che “il costo di pieno per un'auto elettrica può variare molto: dai 10 euro, ricaricando con la rete domestica, fino a una cifra paragonabile a quella di un pieno di carburante in una stazione ultra-veloce in autostrada”.