Motore elettrico al posto del diesel? Sì, ma gradualmente
L’AD di Volkswagen Group Italia: gli Euro 6d rispettano l’ambiente.
"Nell’interesse di tutti è necessario fare chiarezza sui motori diesel, le tante notizie discordanti che si sentono negli ultimi mesi stanno creando incertezza nel mercato, tutto ciò potrebbe avere effetti negativi anche sull’industria e sull’indotto automotive". Parole di Massimo Nordio, Amministratore Delegato di Volkswagen Group Italia, che dopo il brusco rallentamento delle vendite di auto nuove nel mese di settembre, si esprime non solo per i marchi rappresentati dalla sua azienda, che dispongono del ventaglio completo delle motorizzazioni — benzina, diesel, metano, ibride ed elettriche — ma estende la sua analisi a difesa di tutto il settore.
Il diesel è destinato a finire?
Nei prossimi 10-15 anni vivremo sicuramente una profonda trasformazione del mercato, ma il processo verso l’elettrico puro sarà graduale. Non è infatti possibile sostituire totalmente e in poco tempo la quota del diesel. E in questa fase di transizione tutte le motorizzazioni saranno necessarie.
Il passaggio avverrà attraverso l’ibrido?
Anche, ma non solo. Le vetture ibride sono certamente interessanti seppure montino un motore tradizionale a cui sono stati aggiunti uno o più motori elettrici che, però, hanno una bassissima autonomia di guida totalmente elettrica. Perciò, pur offrendo un elevato livello di efficienza, dal punto di vista delle emissioni le vetture ibride sono analoghe e comparabili a quelle, cosiddette, tradizionali di ultima generazione. Quindi anche i motori benzina, diesel o metano di oggi e domani — tutti ad alta efficienza — saranno indispensabili per la transizione verso l’elettrico puro, l’unico a zero emissioni.
Perché allora questo accanimento sui diesel?
Purtroppo si è diffusa l’errata percezione che l’inquinamento derivi esclusivamente dall’utilizzo del diesel. Questo vale per la tecnologia di cui sono dotati i vecchi diesel con più di 10 anni, invece i motori Euro 6d, che ormai tutti i costruttori montano sulle vetture, sono omologati nel rispetto delle più severe regole a favore dell’ambiente. Per cui chi acquista oggi un diesel non deve dover pensare che fra due anni sarà costretto a cambiare auto. Il diesel Euro 6d è assolutamente equivalente a tutte le altre tecnologie “tradizionali” oggi disponibili.
Cosa pensa dei blocchi alla circolazione di questi giorni?
Le autorità locali fanno bene a limitare la circolazione dei veicoli datati, privi di tutti quegli equipaggiamenti a favore della sicurezza e dell’ambiente che negli anni sono divenuti di serie sulle vetture. Il 47% del parco circolante in Italia, ossia oltre 17 milioni di auto, ha più di 10 anni e i veicoli bloccati Euro1,2,3, diesel e non, dispongono di propulsori di vecchia generazione prodotti prima del 2007, quindi hanno sicuramente un impatto ambientale elevato rispetto alle regole di oggi. Sono opportune quindi azioni più strutturali a favore della sicurezza e dell’ambiente con agevolazioni per l’acquisto di vetture più moderne, piuttosto che provvedimenti drastici e sporadici che mettono in difficoltà gli automobilisti e generano incertezza e preoccupazione sul mercato.
Intervista di Bianca Carretto.
Fonte: Corriere della Sera, 09/10/2018