Auto elettriche, quali agevolazioni in Italia?
Oltre a spostarsi a zero emissioni l’auto elettrica offre anche altri vantaggi, alcuni noti, come l’ecobonus, altri meno noti, come l’esenzione dal bollo. Scopriamo quali sono.
L'auto elettrica rappresenta il futuro della mobilità, ma sappiamo che la sua diffusione sarà graduale e parte di un processo che durerà diversi anni, se non addirittura decenni. La nuova generazione di vetture elettriche Volkswagen, che arriverà nel 2020, renderà ancora più appetibile scegliere di viaggiare a zero emissioni grazie al prezzo d'acquisto in linea con quello degli attuali modelli con motori “tradizionali”. Inoltre l'autonomia reale di queste vetture supererà i 400 km e i tempi di ricarica saranno di circa mezz'ora. Ma quali sono gli altri vantaggi di cui potrà beneficiare chi sceglie oggi un'auto a zero emissioni?
Ecobonus 2019 per le auto elettriche

Secondo quanto stabilito dalla nuova legislazione, l'elettrificazione del parco auto circolante italiano dovrà coincidere il più possibile con il suo rinnovamento. Per questo sono previsti diversi livelli di agevolazioni.
In caso di rottamazione l'ecobonus prevede fino a 6.000 € di incentivo sull’acquisto di modelli a emissioni di CO2 tra 0 e 20 grammi al chilometro, che diventano 4.000 € se non viene rottamata la propria vecchia auto (da Euro 0 a Euro 4). È previsto il limite di 50.000 € (IVA esclusa) per il costo massimo della vettura, 61.000 € a listino.
Altre agevolazioni
La normativa aggiornata al 2019 prevede che chi acquista un'auto elettrica non paghi il bollo per i primi cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione. Dal sesto anno la tassa è pari a un quarto dell’importo previsto per i veicoli a benzina di corrispondente potenza.
Questa agevolazione vale per tutte le regioni italiane, ma ce ne sono alcune che vanno oltre, stanziando anche degli incentivi. È il caso della Lombardia e del Piemonte che prevedono contributi fino a 8.000 € per l'acquisto di veicoli commerciali elettrici (a fronte della rottamazione di un veicolo con motore tradizionale), riservati a micro, piccole e medie imprese. Lo stesso discorso vale per Emilia Romagna e Veneto che mettono a disposizione 7.500 €, mentre il Friuli-Venezia Giulia scende a 5.000 € e la provincia autonoma di Bolzano a 2.000 €.
Centri accessibili e parcheggi gratuiti

Molti Comuni, poi, permettono il libero accesso alle ZTL: Agrigento, Ancona, Aosta, Arezzo, Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catania, Cesena, Cuneo, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Imola, Latina, Lecce, Livorno, Lucca, Massa, Matera, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pesaro, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Sassari, Siena, Siracusa, Taranto, Terni, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia, Vicenza, Verona.
Alcuni consentono il parcheggio gratuito sulle strisce blu: Aosta, Arezzo, Bologna, Brindisi, Caserta, Catania, Cesena, Ferrara, Firenze, Forlì, La Spezia, Milano, Modena, Napoli, Perugia, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Siracusa, Treviso, Udine, Varese, Vercelli, Vicenza, Verona.
La mobilità sostenibile in città
Questo è il panorama attuale, ma allargando lo sguardo alla qualità della vita urbana quale è la città che può vantare la mobilità più sostenibile di tutta Italia?
Secondo il dodicesimo Rapporto “Osservatorio mobilità sostenibile in Italia - Indagine sulle principali 50 città” di Euromobility, è Parma la città che si piazza in prima posizione per la presenza consolidata di un mobility manager e per i servizi di sharing mobility. Qui sono presenti servizi di trasporto pubblico di buon livello e uno dei parchi circolanti più ricchi di veicoli a basso impatto. Al secondo posto Milano, poi Venezia al terzo. Settima Cagliari, unica città del sud nella top ten, che viene chiusa da Bologna, Verona e Modena.