Terra, aria, acqua e fuoco: gli elementi di una fabbrica sostenibile
Dal 2010 a oggi SEAT ha ridotto l’impatto ambientale dello stabilimento di Martorell del 34% e intende arrivare al 50% entro il 2025.
SEAT è in prima linea già da diverso tempo nella lotta al cambiamento climatico, un tema globale, che tocca tutti, case automobilistiche comprese. Dal 2010 a oggi l’impatto ambientale del sito produttivo di Martorell (Barcellona), il principale per il Brand spagnolo, è diminuito del 34%. Come? Attraverso diversi progetti mirati. Scopriamone insieme alcuni.
Terra: la pavimentazione anti-inquinamento
La pavimentazione che si trova al SEAT Technical Centre è composta da lastre di calcestruzzo su cui è applicato diossido di titanio, in grado in grado di ridurre l'inquinamento grazie alla tecnologia fotocatalitica. A contatto con elementi inquinanti e, al contempo, con luce e ossigeno, si innesca una reazione chimica che scompone le molecole inquinanti e le trasforma in nitrati che si dissolvono con l'acqua, assolvendo una triplice funzione: decontamina, pulisce l’aria ed elimina i batteri.
Attualmente SEAT ha installato 4.000 metri quadrati di questa pavimentazione, in grado di ridurre del 40% l'inquinamento atmosferico, e sta progettando l’implementazione della medesima soluzione sui 26.000 metri quadrati di marciapiedi di tutto il complesso di Martorell. Il potenziale di riduzione degli ossidi di azoto (NOX) con questo progetto è altissimo: già nella prima fase il Technical Centre potrà eliminarne 0,8 tonnellate all'anno, che potrebbero diventare 5,2 con i nuovi interventi.
Aria: ciminiere sostenibili
Un risparmio annuo di 11,7 GWh nei consumi di gas naturale, pari alle necessità di 2.400 abitazioni spagnole. È quanto ha ottenuto SEAT grazie alla tecnologia che recupera l'energia emessa dai forni del reparto carrozzeria. L'aria calda risale le canne fumarie e riscalda un circuito idraulico che tornerà poi utile durante la verniciatura. In questo modo, ogni anno si evita di immettere nell’atmosfera 2.400 tonnellate di CO2.
Acqua: un oceano di vernice
I processi del reparto verniciatura sono quelli che richiedono più acqua, circa la metà del totale che serve per produrre un'auto. I trattamenti alle superfici del telaio, i lavaggi e la tinta finale, richiedono tutti molta acqua e per questo si cerca di risparmiarne il più possibile. Quando le auto vengono dipinte con lo spray, una piccola parte di questo si perde e viene raccolta in una vasca specifica; successivamente, con un trattamento specifico, si separa l'acqua dalla vernice, si pulisce e poi si reinserisce nel processo, utilizzando un circuito chiuso.
Nel test di impermeabilità, invece, le auto vengono sottoposte a un temporale artificiale che spruzza più di 150 litri di acqua per metro quadrato per oltre 6 minuti. Anche in questo caso l'acqua viene recuperata, trattata e reinserita nel circuito.
Fuoco: il sole come fonte di energia
SEAT al Sol è il più grande impianto fotovoltaico in tutta l'industria automotive europea: è costituito da 53.000 pannelli disposti sui tetti degli edifici e come copertura dei depositi. Copre un'area di 276.000 metri quadrati e ogni anno genera oltre 17 milioni di KWh senza inquinare ed evitando l’emissione di 4.250 tonnellate di CO2.
Anche tutte le luci a incandescenza di Martorell sono state sostituire con i LED, per un risparmio energetico pari al consumo di 1.000 abitazioni.
Oltre a ciò, i collaboratori SEAT hanno creato un giardino botanico nel parco di Can Casas, a Martorell, piantando 80 alberi di diverse specie autoctone e creando un ambiente per proteggere la raganella mediterranea. Ogni albero è identificato da un QR code che si può scansionare per avere informazioni sulla sua provenienza.
Fonte: SEAT S.A.