Sharing mobility, un trend in crescita anche in Italia
La mobilità condivisa piace e conquista sempre più persone: queste le indicazioni del 3° Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility.
L’evoluzione dell'idea di mobilità è strettamente legata alle abitudini delle persone. E dal momento che la proprietà di un mezzo di trasporto sembra non essere più un must, in particolare per le nuove generazioni, si fa strada il concetto di condivisione, con un ventaglio di opportunità interessanti che vanno dalla micromobilità al ridesharing.
È quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), i cui risultati sono riportati nel 3° Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility presentato a Roma nei giorni scorsi.
In sintesi, nel 2018 oltre 5 milioni di italiani (il 24% in più rispetto all’anno precedente) hanno scelto soluzioni di mobilità condivisa, tramite uno o più dei 363 servizi attivi nel Paese (bikesharing, scootersharing, carsharing, carpooling, ecc.), per un totale di circa 33 milioni di tragitti effettuati.
Un altro dato decisamente interessante è quello relativo alla quota elettrica nella sharing mobility, con un incremento dei veicoli elettrici in condivisione, al 43% sul totale considerando tutte le tipologie di servizi.
Ne abbiamo parlato con Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile, che ha fatto il punto sulla situazione attuale e sulle possibili evoluzioni del settore in Italia.