PUMS, la mobilità sostenibile nelle città italiane parte da qui
Progettare il futuro della mobilità urbana italiana tenendo conto delle esigenze di tutti gli attori che la compongono e delle peculiarità di ogni territorio: è questo lo scopo dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile.
Pianificare la mobilità nelle città italiane, e soprattutto farlo in modo sostenibile, è una sfida complessa. Per questo, tre anni fa - attraverso il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4 agosto 2017 – sono state definite le linee guida per i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, con l’obiettivo di lavorare allo sviluppo della mobilità in maniera efficiente e coordinata.
Ogni PUMS è un piano strategico cucito su misura per assecondare le esigenze di ogni singola città; si basa sugli strumenti di pianificazione esistenti e tiene in considerazione i principi di integrazione, partecipazione e valutazione per soddisfare le necessità di mobilità di persone e merci. L'obiettivo finale è migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro dintorni, mettendo al centro le persone attraverso la sostenibilità ambientale e l’equità sociale.
I macro obiettivi
Le misure definite in un PUMS riguardano tutti i modi e le forme di trasporto – pubblico e privato - che caratterizzano l’intero territorio urbano. Coinvolgono quindi sia i passeggeri, sia le merci, garantendo a tutti il diritto alla mobilità, ma allo stesso tempo evitando il più possibile le ripercussioni legate all’inquinamento ambientale, alla congestione del traffico e all’incidentalità.
Ogni PUMS è caratterizzato da macro obiettivi, che vengono poi definiti nel dettaglio in base alle peculiarità di ogni singolo comune. Tra questi figurano la riduzione delle emissioni inquinanti dovute alla circolazione veicolare, la creazione e l'estensione di zone a traffico limitato legate alle classi ambientali dei veicoli, le regole di circolazione, ingresso e sosta incentivanti per i veicoli commerciali elettrici, la progressiva transizione verso l'elettrico delle flotte di mezzi per il trasporto collettivo, la disponibilità di veicoli condivisi ad alimentazione elettrica e l'incremento di punti di ricarica elettrica pubblici e privati.
Una rete di Comuni
Il punto di riferimento per chi affronta o gestisce il tema della mobilità urbana in un’ottica strategica di sostenibilità è l’Osservatorio PUMS, dedicato alle città italiane e nato come evoluzione del network europeo Endurance per mantenere vivo il confronto con la realtà internazionale.
L’Osservatorio, istituito nel 2016 grazie al supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, mette in rete i Comuni, le Unioni di Comuni, le Province e le Città metropolitane impegnate nella pianificazione sostenibile della mobilità urbana. In questo modo viene favorito l’accesso a informazioni e servizi, oltre al potenziamento della rete delle città attive per la mobilità sostenibile.
In base al DM MIT del 4 agosto 2017 dotarsi di un PUMS è obbligatorio per tutte le Città Metropolitane e quelle con più di 100.000 abitanti, mentre è comunque raccomandato in tutti gli altri casi.
La situazione in Italia
Nel suo processo di creazione e adozione, un PUMS passa attraverso 3 diverse fasi: si considerano “in redazione” i PUMS il cui percorso sia iniziato ufficialmente, successivamente vengono “adottati” attraverso Delibere Comunali e sottoposti all’osservazione e eventuale revisione da parte di cittadini e stakeholder. Infine, una volta concluso l’iter, i PUMS vengono “approvati” ed entrano quindi in vigore.
Secondo i dati dell’Osservatorio PUMS (aggiornati a febbraio 2020) attualmente sono 164 le città che stanno discutendo il proprio PUMS, di cui 36 approvati, 35 adottati e 93 in redazione.
Le regioni con il maggior numero di PUMS sul territorio sono Puglia (34), Lombardia (18), Toscana (16), Emilia-Romagna (15) e Sicilia (14).
Il trasporto pubblico locale
Nell’ottica di una pianificazione sostenibile è evidente l’importanza data alla mobilità elettrica, anche nel campo del trasporto pubblico. Il Piano nazionale per il rinnovo delle flotte dei mezzi del trasporto pubblico locale, infatti, è stato redatto in base a precisi criteri di sostenibilità ambientale e può contare su uno stanziamento di 2,2 miliardi di Euro, proprio per il rinnovo “sostenibile” dei mezzi pubblici cittadini.
La crisi dovuta al Coronavirus può essere trasformata in una straordinaria occasione per far ripartire il settore dei trasporti pubblici in un modo nuovo. L’auspicio è che si continui a viaggiare nella direzione dell’elettrico.
Fonte: Osservatorio PUMS