Data:Lab Monaco: l'intelligenza artificiale nasce qui
Cinque anni fa il Gruppo Volkswagen fondava il centro ricerca Data:Lab di Monaco, altamente specializzato nell'analisi dei dati. Oggi la sfida è sviluppare l'intelligenza artificiale.
Il professor Patrick van der Smagt sa scomporre argomenti complessi in modo da renderli comprensibili per la maggior parte delle persone. Si tratta di una capacità utile da avere quando bisogna spiegare che cosa sono l'intelligenza artificiale e il machine learning, principi che stanno alla base di software che prevedono l'andamento del mercato azionario, analizzano l’attività sui social di un account o riconoscono il linguaggio naturale.
Gli algoritmi dietro ogni software sono potenti soltanto se alimentati correttamente: è proprio questa la sfida quotidiana del team di ricerca sull’AI del Data:Lab di Monaco guidato da van der Smagt. “Al contrario di quanto avviene nei social network, non abbiamo dati pregressi a disposizione, ad esempio per verificare la qualità di un componente di un'automobile – ha spiegato– e per questo dobbiamo insegnare ai sistemi come analizzare commenti, comprendere i contesti e arrivare autonomamente alle migliori conclusioni possibili”. Gli algoritmi processano le informazioni in più fasi e le combinano con ciò che hanno già imparato e con set di dati già lavorati. In questo modo i sistemi migliorano continuamente, diventando sempre più bravi a individuare modelli e schemi ricorrenti.
Dall’analisi dei dati all’intelligenza artificiale
Il Data:Lab di Monaco è stato fondato alla fine del 2013, quando l'intelligenza artificiale riceveva meno attenzione rispetto a oggi. Il focus iniziale era sull'analisi dei dati, e da allora il team è cresciuto costantemente fino ad arrivare a circa 80 specialisti tra programmatori, esperti IT, fisici e matematici che fanno ricerca e sviluppo nel campo del machine learning. Si tratta di un settore molto interessante per Volkswagen: l'intelligenza artificiale infatti sta guadagnando una grande rilevanza nell’industria tanto da rappresentare oggi un fattore di concorrenza sempre più importante.
“Verifichiamo tutte le applicazioni basate sull'AI per valutarne il grado di utilità – racconta Martin Hofmann, CIO del Gruppo Volkswagen – il nostro obiettivo è quello di dare il miglior supporto ai nostri colleghi che lavorano negli uffici e negli stabilimenti, perché ciò porterà beneficio a tutta l'azienda”. “Siamo il punto di riferimento di tutto il Gruppo Volkswagen per l'intelligenza artificiale – precisa Firas Lethaus, responsabile della sezione Deep & Machine Learning. “Tutti i brand possono trarre vantaggio dalle nostre competenze, ma anche noi, dal nostro canto, possiamo ribaltare le loro prospettive con le nostre idee su dove e come il machine learning può essere applicato alle loro attività. L'obiettivo finale è quello di fornire loro strumenti per prendere decisioni più veloci e precise”.
Alcune applicazioni sono già utilizzate in reparti come la pianificazione vendite. Gli algoritmi possono prevedere quali modelli saranno venduti particolarmente bene in certi periodi dell'anno e in aree specifiche, fornendo una base di dati sostanziale per prendere decisioni strategiche. Un altro esempio riguarda il service. In questo caso è possibile prevedere quali pezzi di ricambio avranno una domanda maggiore e quando: per esempio, le auto che circolano in zone montane hanno bisogno di interventi ai freni più frequenti. Il software è in grado di calcolare quanti ricambi debbano essere presenti nei magazzini per soddisfare la richiesta.
In viaggio verso il futuro
Ad oggi i team del Data:Lab hanno sviluppato oltre cento applicazioni AI, la maggior parte delle quali sono in fase di test in varie aree del Gruppo. Una di queste riguarda l'analisi delle immagini registrate dalle telecamere, tanto nel controllo qualità quanto nella guida autonoma. “A una rete neurale non interessa molto quello che vede, perché capisce il contesto sulla base dei dati forniti dai pixel. La sfida consiste nel strutturarli in modo tale che siano sufficientemente solidi da portare alle giuste azioni in situazioni specifiche. Se una telecamera vede un ciclista che attraversa la strada, il sistema non può capire dai pixel dove si troverà la bici dopo cinque secondi. È troppo complesso. Però attraverso l'immagine può prevedere la dinamica del movimento” conclude van der Smagt.
Ma il viaggio del Data:Lab nel futuro è appena iniziato: i prossimi passi punteranno a creare sistemi di autoapprendimento che offrano alle persone la migliore base possibile per le loro decisioni. La strada è quella giusta, ma c'è ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo.
Fonte: Volkswagen AG