Vision Zero, la sicurezza stradale è digitale
Prima la buona notizia: le strade europee stanno diventando sempre più sicure. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità tra il 2000 e il 2015 gli incidenti mortali sono diminuiti del 55%. Una parte del merito è delle leggi più severe, dei controlli sul traffico più intensi e delle infrastrutture più efficienti. Un'altra è dei nuovi sistemi di assistenza alla guida e del progresso tecnologico nella protezione degli occupanti e dei pedoni.
La notizia cattiva è che, comunque, ogni anno in tutto il mondo muoiono 1,3 milioni di persone a causa di incidenti stradali che nel 90% dei casi si verificano per un errore umano. Se le Case automobilistiche riuscissero a rendere i loro veicoli sempre più sicuri, sfruttando la tecnologia digitale per progettare display e sistemi di infotainment che distraggono sempre meno il conducente dalla guida, il numero di incidenti potrebbe diminuire ancora di più nei prossimi anni.
Volkswagen Group Research ha aderito all'iniziativa internazionale Vision Zero, che nel lungo termine ha l'obiettivo di azzerare i decessi e gli infortuni gravi causati da incidenti stradali. Proprio in prospettiva Vision Zero, l’ulteriore sviluppo delle funzioni di guida autonoma è particolarmente rilevante: se le auto saranno capaci di guidare e frenare autonomamente, e se potranno comunicare le une con le altre, gli errori umani avranno un peso via via minore. Ci vorrà del tempo per arrivare a questi risultati, ma la tecnologia sta facendo rapidi progressi. Il Gruppo Volkswagen si sta concentrando su vari aspetti: interfacce utente ottimizzate, servizio clienti in tempo reale, sistemi di assistenza alla guida avanzati e funzionalità di guida autonoma. La Vision Zero si avvicina – passo dopo passo.
Le auto stanno diventando sempre più connesse, con la possibilità di avere informazioni sul percorso in tempo reale. Le interfacce digitali vanno progettate per essere il più intuitive possibile, per non distrarre l'attenzione del conducente dalla strada. Una soluzione per i veicoli che non hanno un infotainment connesso è il Ticmirror che Volkswagen Group China sta sviluppando in joint venture con Mobvoi. È uno specchietto retrovisore “smart” che integra un navigatore connesso a internet con controllo vocale e lo streaming musicale e che può anche diventare un assistente virtuale.
I convogli di camion rappresentano una situazione ideale per sperimentare la guida autonoma. Scania ha portato su strada un progetto sperimentale di truck platooning già nel 2017. Una volta conclusa la fase di test, convogli di quattro camion potranno trasportare container da un terminal all'altro all’interno di un porto, per esempio a Singapore. Solo il primo camion è guidato da un conducente in carne ed ossa gli altri tre sono autonomi. Il progetto include anche l'automazione del processo per il carico e lo scarico delle merci: in questo modo si aumentano sia la produttività, sia la sicurezza stradale.

All'interno del proving ground di Ehra-Lessien, in Bassa Sassonia, un gruppo di ricercatori sta testando il Race Trainer: un assistente innovativo che anticipa quello che potrà fare l'interazione tra guida autonoma, realtà aumentata e sicurezza stradale. Il sistema suggerisce al conducente quando frenare, accelerare e curvare all'interno di un circuito prestabilito, aiutandolo con sistemi di ausilio alla frenata e alla sterzata, segnali acustici e linee virtuali sovrapposte all'asfalto davanti al veicolo. I risultati di questo progetto saranno utili per definire la prossima generazione di dispositivi di assistenza alla guida.
Fonte: Volkswagen AG