E-mobility: una batteria per la vita...dell'auto
Le batterie sono il componente fondamentale di ogni auto elettrica. Qual è il modo migliore per utilizzarle? Quali sono gli scenari attuali e quelli futuri? Scopriamolo insieme.
Con la rivoluzione elettrica si diffonde un nuovo concetto di mobilità, che inevitabilmente porta molti interrogativi sulle batterie, ovvero il cuore pulsante delle auto a zero emissioni. I motori elettrici sono relativamente semplici dal punto di vista tecnico e hanno dimensioni compatte - la sfida più impegnativa riguarda quindi gli accumulatori: il loro peso, il posizionamento e l'energia che riescono a stoccare.
Le Volkswagen elettriche di nuova generazione sono progettate partendo proprio dalle batterie: un approccio che consentirà di arrivare a un'autonomia fino a 550 km, a prezzi competitivi. Se finora i moduli venivano posizionati in vari punti della vettura, ora la batteria è sistemata in maniera compatta nel sottoscocca, tra i due assi – ciò significa che c’è un punto centrale per la distribuzione dell’energia, e questo è uno dei grandi vantaggi della piattaforma MEB.
Le performance
Le batterie dei nuovi modelli, a partire dalla Volkswagen ID., sono progettate per avere la stessa durata della vita dell'auto, con una capacità energetica minima garantita di almeno il 70% per 8 anni o 160.000 chilometri. Una durata che è influenzata anche dallo stile di guida, dal tipo di ricarica che viene effettuata - quella rapida è più “impegnativa” - e dalla percentuale a cui gli accumulatori vengono ricaricati: fermarsi all' 80% piuttosto che arrivare al 100% ne allunga la vita utile.
Inoltre, nella quotidianità non è necessario avere le batterie sempre cariche al massimo, perché generalmente gli spostamenti sono brevi. Diverse sono invece le esigenze legate ai lunghi viaggi: proprio per questo il Gruppo Volkswagen sta lavorando con altri costruttori per creare una rete di colonnine di ricarica rapida sulle autostrade europee.
Come una tavoletta di cioccolato
I pacchi batterie sviluppati dal Gruppo Volkswagen hanno una forma completamente piatta, che richiama quella di una grossa tavoletta di cioccolato. Ognuno di questi è modulare, ovvero composto da un numero variabile di moduli, a loro volta costituiti da singole celle. L’evidente vantaggio di una struttura di questo tipo è la flessibilità: a seconda dell’autonomia richiesta, il pacco batterie si estende con l’aggiunta di moduli, conservando comunque l’architettura di base.
Attualmente il litio rappresenta la soluzione migliore per realizzare le batterie e la densità energetica utile è addirittura raddoppiata dal 2014 a oggi. La prossima evoluzione, attesa indicativamente tra il 2025 e il 2030, è rappresentata dalle batterie allo stato solido: più leggere, più economiche e più rapide da ricaricare. Il Gruppo sta già lavorando in tal senso insieme a QuantumScape.
Una ricerca costante
La ricerca sulle batterie è costantemente attiva, e a Salzgitter il Gruppo Volkswagen ha il proprio Centro di Eccellenza focalizzato su questa tecnologia, guidato da Frank Blome, che spiega: “I nostri esperti lavorano in tutti i campi: dallo sviluppo delle celle batteria alla produzione, fino al riciclo. Il sito ha anche un centro specifico per l’alta tensione, dove sono condotti test approfonditi. Le batterie devono infatti essere in grado di funzionare anche in condizioni estreme per giorni e settimane, prima di essere approvate per l'utilizzo su auto”.
Approvvigionamento sostenibile
Tutti i fornitori delle materie prime, anche quelle più critiche come il cobalto, sono sottoposti a controlli riguardanti l'etica del lavoro e i diritti dei dipendenti e devono rispettare standard ambientali e sociali, così come gli eventuali subfornitori. Attualmente il Gruppo Volkswagen lavora fianco a fianco con tre partner che forniscono le celle batteria - LG Chem in Europa, SKI in Europa e USA, CATL in Cina - ed è recentemente entrato a far parte del consorzio European Battery Union che promuove la ricerca sugli accumulatori.
Fonte: Volkswagen