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22.08.2022

Come si misura l'autonomia delle auto elettriche?

Come si misura l'autonomia delle auto elettriche?

L'autonomia delle auto elettriche è un tema sempre attuale. Proprio come per i motori a combustione, i dati ufficiali forniti dai costruttori si basano sul ciclo WLTP, un processo standardizzato uguale per tutti. Ecco come funziona e che differenze ci sono con la guida reale su strada.

L'autonomia e i consumi delle auto, siano esse con motore termico oppure elettriche, sono da sempre un argomento di dibattito. La discussione spesso si riduce a quanto siano realistiche le percorrenze dichiarate dai costruttori, perché nell'utilizzo reale i conducenti riscontrano valori diversi. Queste discrepanze dipendono da una serie di fattori non del tutto prevedibili e, soprattutto, al di fuori del controllo delle Case automobilistiche.

I costruttori hanno l'obbligo di dichiarare consumi e autonomia secondo un ciclo di omologazione standardizzato. In passato era in vigore il ciclo NEDC, mentre oggi si usa il ciclo WLTP (Worldwide Harmonised Light Vehicles Test Procedures).

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Dati realistici

Il ciclo WLTP è stato introdotto per fare in modo che l'autonomia e i consumi dichiarati siano più vicini alla realtà raggiungibile dagli utenti. Rispetto al vecchio NEDC, il WLTP utilizza velocità più elevate (fino a 135 km/h e una velocità media complessiva più elevata), è più dinamico e tiene maggiormente conto del peso reale dell'auto – per gli equipaggiamenti aggiuntivi rispetto alle versioni base, il costruttore infatti deve testare il consumo e l'autonomia o ricalcolarlo secondo le modalità prescritte.

Ciclo WLTP

In cosa consiste il WLTP? In parole semplici, si tratta di un insieme di procedure di prova utilizzate per omologare i veicoli. Si compone di una parte in laboratorio, WLTC (Worldwide Harmonized Light-duty Vehicle Test Cycle) e di un test di guida reale noto come RDE. La fase WLTC dura 30 minuti, durante cui l'auto viene guidata su rulli per 23 chilometri a una velocità media di 47 km/h. Il ciclo ha quattro fasi di intensità variabile, dalla più bassa alla più alta, in cui l'auto supera i 130 km/h; tutto questo si svolge a una temperatura di 14°C e con l'aria condizionata spenta. Viene anche presa in considerazione la situazione di sosta nel traffico, il che significa che l'auto trascorre il 13% del tempo ferma.

Il ciclo WLTC  rimane un esercizio di laboratorio, che è tale per garantire che i dati riportati siano comparabili. Questo dà modo ai clienti di confrontare autonomia e consumo non solo tra i modelli della stessa Casa automobilistica, ma anche tra auto di marche diverse. Verosimilmente, a un migliore consumo WLTP corrisponderà un miglior consumo reale.

Ciclo RDE

RDE sta per Real Driving Emission, una procedura che misura le emissioni effettive di un'auto nel traffico reale, che è dove si svolge il test. L'auto viene dotata di un'attrezzatura speciale per misurare le emissioni e la guida non ha regole rigide come in un ciclo di laboratorio. Il tempo di percorrenza deve essere compreso tra 90 e 120 minuti, il percorso deve essere equamente suddiviso tra diversi tipi di strada (urbana, extraurbana, autostrada) con una velocità autostradale non superiore a 145 km/h. Per la temperatura dell'aria è permesso un intervallo compreso tra 0 e 30°C, l'aria condizionata è accesa e l'altitudine massima durante la prova è di 700 metri, con un dislivello totale non superiore a 100 metri. I consumi o le emissioni monitorati durante queste prove pratiche non devono superare 1,5 volte i valori riportati in laboratorio. In ogni caso, lo scopo principale dei test RDE, è quello di rilevare le emissioni di inquinanti (ossidi di azoto, fuliggine, ecc.).

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Teoria vs pratica

I dati di consumo e autonomia misurati e validati nel ciclo di omologazione sono diversi da quelli che si ottengono nell'uso reale. "Questa differenza deriva da quattro categorie di motivazioni. La prima è la fisica dell'auto, cioè l'aerodinamica, il peso e la resistenza al rotolamento degli pneumatici; la seconda sono le condizioni ambientali, ovvero il tempo e la temperatura esterna; la terza è lo stile di guida del conducente e l'ultima è il profilo della strada, che spesso può essere più impegnativo della pista di prova" spiega Jan Beneš, che in ŠKODA si occupa dei cicli di prova.

"In generale, una guida fluida e preventiva senza accelerazioni brusche, in una giornata tiepida e senza vento, su una strada pianeggiante e con un'auto scarica di persone e bagagli, si traduce in un consumo inferiore" aggiunge Beneš.

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Caldo, freddo e batterie

Queste condizioni ideali non si verificano quasi mai, ma quando accadono l'auto può consumare anche meno del dato omologato, come è stato dimostrato da tanti test su riviste specializzate, da molti eco-raduni e da diversi tentativi di record. La realtà, però, è diversa e quasi sempre il consumo delle vetture aumenta rispetto ai valori dichiarati.

Per quanto riguarda le auto elettriche, i consumi sono più influenzati dalla temperatura rispetto alle auto con motore a combustione interna. La temperatura influisce sia sulle prestazioni della batteria che sulla necessità di riscaldare o raffreddare l'interno - e quest'ultimo aspetto non viene preso in considerazione nel ciclo di prova.

La temperatura di lavoro ideale delle celle che compongono una batteria è compresa tra circa 10 e 35 °C. Se gli accumulatori si scaldano troppo si attiva il sistema di raffreddamento, che consuma elettricità, mentre se le temperature scendono i processi chimici nelle celle agli ioni di litio rallentano. Questo rallentamento riduce la capacità di carica e scarica della batteria, che a sua volta si traduce, ad esempio, nella riduzione del recupero dell'energia in frenata. Se la temperatura scende sotto lo zero, la batteria deve essere riscaldata e anche questo richiede energia.

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Climatizzazione e stile di guida

Altri elementi da tenere in considerazione sono l'aria condizionata e il riscaldamento. "Il clima soleggiato primaverile o autunnale è l'ideale per un'auto elettrica, quando il sole ha l'energia sufficiente per riscaldare l'interno e la batteria non richiede riscaldamento o raffreddamento attivo" aggiunge Beneš. Ovviamente, la performance della batteria è influenzata anche dallo stile di guida: ripetute accelerazioni decise o frenate brusche surriscaldano la batteria, che poi dovrà quindi essere raffreddata, anche se fuori fa freddo. E anche le velocità di crociera alte incidono nettamente sui consumi.

ŠKODA ha messo a punto uno strumento che calcola, in maniera indicativa, l’autonomia dei propri modelli 100% elettrici sulla base di vari parametri, selezionabili dall’utente: stagione, tipologia di strade percorse, stile di guida, numero di persone a bordo e temperatura desiderata nell'abitacolo.

Fonte: ŠKODA

VGI | U.O. Responsabile: VP | Data di creazione: data dell’articolo | Classe 9.1

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