AID: la guida autonoma, una visione per il futuro
All’Autonomous Intelligent Driving un team di specialisti provenienti da 25 Paesi è al lavoro per sviluppare i sistemi di guida autonoma e portarli su strada entro il 2021.
Dove ci porterà il futuro autonomo? Quali sono le vere sfide? E quali i risultati concreti già raggiunti? L’AID, acronimo che sta per Autonomous Intelligent Driving, è una società fondata nel 2017, con sede a Monaco di Baviera e controllata al 100% da Audi, che diventerà il centro di eccellenza per la guida autonoma nelle aree urbane dell’intero Gruppo Volkswagen. È il luogo in cui il mondo automotive e quello dei software si incontrano, in uno scenario “privilegiato” che può contare sulla forza tecnologica e finanziaria di una Casa automobilistica e sulla freschezza e lo spirito innovativo di una start-up. L'obiettivo è uno, e ha una scadenza: portare su strada la guida completamente autonoma entro il 2021.
La diversità, valore aggiunto per la guida autonoma
All’interno del team, gli esperti nel campo automobilistico hanno competenze ampie e molto specifiche sulla progettazione, sui sistemi meccanici e sull’elettronica. Gli informatici sanno invece come creare software affidabili.
Le differenti esperienze formative, professionali e culturali rappresentano una risorsa preziosissima per lo sviluppo della guida autonoma: consentono di ragionare e trovare soluzioni partendo da punti di vista completamente diversi, con un approccio molto distante dagli standard del settore auto.
Test virtuali e su strada
Per questo il team dell’AID è composto da professionisti provenienti da 25 Paesi. “Siamo riusciti ad avere qui i migliori esperti in ogni campo, riuscendo a guadagnare molto in termini di tecnologia e stabilendo un processo di sviluppo solido che permette di lavorare in maniera efficiente” spiega il CEO Karlheinz Wurm. “Stiamo sfruttando moltissimo il nostro ambiente di test, con i simulatori, per mettere alla prova i nostri sistemi in maniera scalabile e modulare. E stiamo conducendo prove su strada con auto elettriche, su appositi tracciati, in un’area a nord di Monaco”. Anche se la guida autonoma non è necessariamente legata alla mobilità elettrica, Audi preferisce lavorare in direzione della piena sostenibilità.
La visione del futuro, all’AID, è quella di una mobilità senza stress, ma ci sono molte sfide da vincere prima che possa concretizzarsi. I sistemi a guida autonoma sviluppati qui saranno implementati in vari ambienti urbani: entro il 2021 nella prima città, e successivamente in altre città, per arrivare poi alle autostrade e alle zone rurali.
La sfida della guida autonoma
La guida autonoma ha bisogno di tempo per completare il proprio sviluppo. Da un lato è necessario ottimizzare la tecnologia e costruire fiducia percorrendo un grande numero di chilometri; dall’altro deve essere chiaro quali benefici possa offrire. Nel frattempo sono già stati fatti passi avanti importanti, per esempio con la nuova Audi A8, prima auto di serie a supportare la guida altamente automatizzata (livello 3) nelle situazioni di traffico incolonnato.
La guida autonoma è una materia ancora tutta da esplorare, con molte domande a cui dare risposte e altre che non ci si è ancora posti. “Il bello dell’informatica è che puoi lavorare in ambiti che ti piacciono, puntando allo stesso tempo a uno scopo più elevato” aggiunge Wurm. All’AID siamo fortunati, abbiamo il privilegio di lavorare a qualcosa di veramente importante: la guida autonoma influenzerà positivamente le nostre vite e la nostra società”.