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13.04.2023

L'evoluzione degli interni delle auto, tra digitalizzazione e materiali sostenibili

L'evoluzione degli interni delle auto, tra digitalizzazione e materiali sostenibili

L'interno è la parte dell'automobile che viene vissuta di più, sia dal conducente che dai passeggeri, ed è lo spazio che sta cambiando più radicalmente, grazie alla digitalizzazione e all'uso di materiali sostenibili. Vediamo come.

Guidare un'Audi è un'esperienza in cui si ritrova tutto il know-how, la tecnologia e la passione del marchio di Ingolstadt. Un'esperienza che non riguarda solo i suoni, le forme esterne e il comportamento stradale, ma anche il design e la funzionalità degli interni. Un momento cruciale è quell'attimo di silenzio dopo che si chiude la porta dell'auto, quando l'abitacolo si illumina e le mani del conducente afferrano il volante. Per questo l'abitacolo deve essere un posto estremamente funzionale, dove tutti gli occupanti possano sentirsi a proprio agio.

Da decenni gli interni delle Audi sono apprezzati dagli utenti, poiché caratterizzati da un design elegante, ispirato dalle prestazioni e dall'innovazione. In questo scenario, la digitalizzazione e la sostenibilità stanno introducendo nuovi concetti e soluzioni innovative.

Dalla radio alla TV

Le prime autoradio sono nate alla fine degli anni Venti, ma l'inizio dell'intrattenimento in auto risale ai primi anni Settanta, grazie all'arrivo delle musicassette, con cui i passeggeri potevano creare le proprie playlist. La prima Audi su cui si poteva montare come optional un "mangianastri" è stata la 100 LS C1 del 1973; questo accessorio e il relativo altoparlante montato centralmente hanno cambiato la forma del cruscotto. Da quel momento in poi, gli impianti hi-fi si sono diffusi nell'industria automobilistica: i primi lettori CD erano disponibili sull'Audi V8 D1 del 1990, mentre nell'Audi V8 D2 del 1998 si poteva perfino guardare la TV con il televideo (quando l'auto era ferma).

Negli stessi anni sono aumentate anche le funzioni digitali, come la spettacolare strumentazione digitale dell'Audi Quattro del 1983, che aveva anche un computer di bordo in grado di parlare con il conducente: il suo repertorio era composto da 15 frasi registrate da un presentatore radiofonico.

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Audi Urquattro

Dal computer di bordo alla realtà virtuale

Il computer di bordo dell'Audi Quattro era anche in grado di fare dei calcoli: registrava l'ora, i consumi, la distanza percorsa, la capacità del serbatoio e in questo modo calcolava la quantità di carburante rimanente in litri. Per quell'epoca è stato un grande passo in avanti, che dimostrava la volontà di Audi di offrire innovazioni sofisticate, come del resto non ha mai smesso di fare.

Oggi lo stato dell'arte della tecnologia a bordo è rappresentato da holoride, che può trasformare il viaggio dei passeggeri posteriori in un'esperienza tra il virtuale e il reale. Basta indossare il visore VR e prendere il controller per immergersi nella realtà virtuale, che adatta in tempo reale i contenuti ai movimenti del veicolo. Se l'auto cambia velocità o gira un angolo, il personaggio si muove di conseguenza. Nel gioco "Cloudbreakers: Leaving Haven" un robot si muove in un paesaggio futuristico e il viaggio diventa un gioco multimodale, con effetti collaterali positivi: il rischio di avere mal d'auto si riduce, poiché le esperienze visive e sensoriali sono sincronizzate.

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La realtà  aumentata per la sicurezza

Oltre all'intrattenimento sono molto importanti anche la sicurezza e il comfort, come quelli che determina l'head-up display a realtà aumentata della gamma Audi Q4 e-tron. Con la realtà aumentata, il mondo reale che lo spettatore osserva viene integrato da elementi digitali. Nel casa specifico l'head-up display a realtà aumentata mostra informazioni importanti sul parabrezza nel campo visivo del conducente.

Le indicazioni fornite dai sistemi di assistenza alla guida e quelle direzionali del navigatore vengono sovrapposte visivamente nel punto corrispondente del mondo reale e rappresentate in modo dinamico. Così galleggiano virtualmente a una distanza di circa dieci metri davanti al guidatore e i display possono essere letti in un istante, migliorando comfort e sicurezza di guida soprattutto in condizioni di scarsa visibilità.

Car2X e functions on demand

Audi è concentrata sulla connessione tra i veicoli e l'ambiente circostante, con i servizi Car2X. In molti nuovi modelli ci sono più di dieci antenne invisibili dall'esterno che trasmettono e ricevono segnali audio, LTE, Bluetooth e GPS, permettendo al Brand dei quattro anelli di offrire nuovi servizi e funzioni. Per esempio, i conducenti possono essere avvisati dei parcheggi o delle stazioni di ricarica disponibili nelle vicinanze, oppure ricevere avvisi tempestivi come la presenza di ghiaccio, poiché ogni veicolo può ricevere informazioni da tutta la flotta Audi connessa.

Un altro servizio innovativo è "functions on demand", che dà agli utenti la possibilità di aggiungere alcuni optional dopo l'acquisto dell'auto, in ambiti come l'assistenza alla guida, l'illuminazione o l'infotainment. Per esempio si possono aggiornare i fari a Led, facendoli diventare a matrice Led, con il controllo intelligente degli abbaglianti, oppure si può aggiungere il park assist o l'interfaccia con lo smartphone.

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Piattaforma Premium Electric

Per la Casa di Ingolstadt il prossimo passo importante è il lancio della piattaforma Premium Electric (PPE) che porterà a un nuovo livello sia la trazione elettrica che la digitalizzazione. La piattaforma PPE e la nuova architettura elettronica E³, sviluppata insieme a CARIAD, definiranno una nuova esperienza premium digitale, con una particolare attenzione alle esigenze degli utenti. Le auto saranno collegate al Volkswagen Automotive Cloud per ricevere tutti gli aggiornamenti via etere; inoltre avranno una connettività migliore basata sul 5G, che supporterà le funzioni di sicurezza, quelle di guida e la navigazione.

urbansphere e grandsphere

Le concept car Audi guardano al futuro superano le convenzioni in vigore da decenni. Lo spazio che circonda i passeggeri viene ridefinito grazie alla disposizione dei componenti per la trazione elettrica, mentre le funzioni di guida autonoma permettono di progettare l'interno sempre più come spazio abitativo ed esperienziale. Audi urbansphere concept è l'esempio di un veicolo progettato per le megalopoli, che può essere usato come lounge o come ufficio mobile: ha un abitacolo molto ampio con quattro sedili singoli girevoli che permettono ai passeggeri di sedersi uno di fronte all'altro. Chi invece desidera un po' di privacy può coprire la zona della testa con uno schermo montato dietro il poggiatesta. Ma i passeggeri possono anche condividere contenuti o partecipare a una videochiamata, utilizzando un grande schermo OLED che ruota dal padiglione allo spazio tra le file di sedili.

All'interno di Audi grandsphere concept, invece, non ci sono schermi né strumenti visibili: quando viene accesa con un tocco del dito, i comandi integrati nelle superfici si attivano ma non sono fisicamente tangibili poiché sono proiezioni ad alta risoluzione sulle superfici sotto il parabrezza.

Audi dimension

Su Audi activesphere concept la realtà virtuale si innalza a un nuovo livello. Gli innovativi visori per la realtà mista sono disponibili individualmente per tutti i passeggeri e offrono una visione dell'ambiente reale, visualizzando contemporaneamente contenuti 3D ed elementi interattivi nel campo visivo. Tutti i dati rilevanti per il conducente, come le condizioni di guida e la navigazione, possono essere sovrapposti. L'innovazione tecnica più importante rispetto al sistema Holoride disponibile sulle Audi di serie, riguarda l'adattamento della realtà aumentata alla mobilità, creando la sintesi perfetta tra ambiente reale e realtà digitale.

Le concept car “sphere” mostrano la visione Audi di una mobilità premium sostenibile e sono tutte accomunate sia dalla trazione elettrica che dalla guida autonoma. Questa base tecnica permette di realizzare progetti molto innovativi, soprattutto per quanto riguarda l'abitacolo e la qualità della vita a bordo, che entra in una nuova dimensione, sia per quanto riguarda la produttività che l'intrattenimento.

La sostenibilità  negli interni

Per quanto riguarda gli interni, la sostenibilità ha acquisito un'importanza sempre maggiore in Audi già a partire dagli anni '90. "È stato allora che abbiamo utilizzato per la prima volta materiale isolante biologico per i pannelli delle porte di alcuni modelli", dice Ralf Friese, esperto di Audi Tradition. "E in alcuni casi, utilizzavamo già anche pelle conciata in modo naturale".

Oggi le esigenze di sostenibilità sono aumentate notevolmente in Audi: la conservazione delle risorse, ad esempio attraverso il riciclo, ha un ruolo sempre più importante. Per questo, Audi utilizza più materiali riciclati possibile con l'obiettivo non solo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma anche di fare un uso economico ed efficiente dei materiali. Nei modelli della famiglia Audi Q4 e-tron, più di due dozzine di parti contengono già materiali di riciclo. Per Audi Q8 e-tron saranno disponibili, a richiesta, rivestimenti dei sedili realizzati con bottiglie di PET riciclate, vecchi tessuti o scarti di fibre e le coperture in plastica delle fibbie delle cinture di sicurezza saranno realizzate in parte con rifiuti plastici misti.

Anche le ultime concept car Audi contengono molte materie prime sostenibili o di riciclo. Ad esempio, i cuscini dei sedili della Audi urbansphere concept sono realizzati in poliammide riciclabile (Econyl) mentre i braccioli e i sedili posteriori del veicolo contengono viscosa di bambù. Il bambù cresce più rapidamente del legno comune, assorbe molta CO2 e la sua coltivazione non richiede erbicidi né pesticidi. Tutto ciò è in linea con una concezione progressista della qualità premium, che inevitabilmente coinvolge anche la sostenibilità.

Fonte: AUDI AG

VGI | U.O. Responsabile: VP | Data di creazione: data dell’articolo | Classe 9.1

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