IA e produzione automobilistica: la formula Audi per il futuro
Audi punta a diventare un'azienda basata sui dati, sfruttando sempre di più l'intelligenza artificiale anche nella produzione: sono già due i siti in cui è attiva e nel prossimo futuro verrà estesa ad altri reparti e stabilimenti.
L'avanguardia della tecnica Audi si esprime anche nella produzione, ambito in cui è una delle prime Case automobilistiche a utilizzare l'intelligenza artificiale. Ma che cosa vuol dire nella pratica e come interagisce la IA con le persone? Lo spiegano gli esperti di IA Rüdiger Eck e Stefan Keckl, partendo dal presupposto che usare l'intelligenza artificiale non vuol dire imitare quella umana, ma eseguire una valutazione statistica molto veloce per prendere decisioni basate sui dati. Gli algoritmi vengono creati da specialisti che selezionano i dati e determinano quello che imparerà l'IA; in questo modo resta trasparente il metodo con cui viene formata.
Semplificare i processi con l'intelligenza artificiale
Nei reparti produttivi Audi un gran numero di persone e macchine lavorano insieme e le loro interazioni lungo la catena di processo sono molto complesse. Inoltre, il ciclo produttivo genera una grande quantità di dati strutturati e di alta qualità, creando una base perfetta per l'IA.
L'intelligenza artificiale può semplificare e automatizzare i processi per tutti i soggetti coinvolti, garantendo la qualità finale e aumentando la redditività. "Secondo i nostri calcoli la digitalizzazione può ridurre i costi di fabbrica fino al 30% e l'IA avrà un ruolo decisivo" spiega Eck. Keckl aggiunge: "L'IA rende i processi decisionali più trasparenti e precisi. L’obiettivo è migliorare costantemente la produzione e l'IA è uno strumento ideale in questo senso".
L'IA a Neckarsulm e Ingolstadt
Attualmente Audi utilizza l'intelligenza artificiale in due applicazioni: la prima è nel reparto carrozzeria dello stabilimento di Neckarsulm, dove l'IA controlla la qualità delle saldature a punti usando i dati provenienti dalla saldatrice per stabilire se i singoli punti siano in ordine. In questo modo i collaboratori non devono più controllare ogni singolo punto di saldatura e possono concentrarsi su quelli più evidenti.
La seconda è nel reparto presse di Ingolstadt, dove l'IA controlla le immagini delle parti stampate per rilevare eventuali crepe. Oggi ha una funzione di supporto, mostrando all'operatore una preselezione dei pezzi “problematici”, ma in futuro prenderà decisioni autonomamente.
Rapporto uomo-macchina
Nonostante le sue grandi potenzialità, l'IA non potrà mai sostituire del tutto le persone nella produzione. "Prendiamo a esempio il lavoro di assemblaggio, dove le possibilità della IA sono minime. Lavorare in questo ambito comporta un insieme complesso di prestazioni cognitive, movimento fisico e percezione sensoriale. Non bisogna sottovalutare questa complessità, perché in questo gli esseri umani sono chiaramente migliori dei robot. D'altro canto l'intelligenza artificiale può svolgere lavori in cui gli esseri umani non sono altrettanto bravi, come l'analisi di grandi quantità di dati o il lavoro ripetitivo" racconta Eck. Keckl si sofferma invece sulla percezione che i collaboratori hanno della IA: "È importante spiegare come funziona l'IA e i vantaggi che porta, per non creare preoccupazioni inutili tra i collaboratori ed evitare che si mettano sulla difensiva, facendo rimanere l'IA un argomento astratto".
Decisioni sostenibili
Il potenziale dell'IA nella produzione può essere sfruttato in quattro modi in particolare: per migliorare la qualità del prodotto, avvertendo quando si verificano errori; per prevenire gli errori, sollevando le persone dal lavoro ripetitivo che non aggiunge valore; per ottimizzare i processi, identificando correlazioni che le persone non riconoscono - aumentando così l'efficienza e riducendo i costi - e infine aumentando l'output e le prestazioni sia dei processi, sia delle macchine.
"Il migliore potenziale dell'IA è quello di assistere le persone, proprio come fanno i sistemi di bordo sulle nostre auto, che ci aiutano a evitare incidenti. Tutti noi spesso prendiamo decisioni basate sull'istinto, ma poi non sappiamo se siano corrette e sostenibili. È proprio qui che l'IA può aiutarci a prendere decisioni corrette e riconoscere gli errori dopo che avvengono: commetteremo sempre errori, ma l'IA ce li farà notare immediatamente" racconta Eck.
Keckl aggiunge: "Stiamo lavorando per far sì che gli utenti finali possano creare da soli piccole soluzioni di intelligenza artificiale. Vogliamo permettere ai collaboratori di organizzarsi autonomamente in team. Possono contare sull'IA per rilevare gli errori in modo da concentrarsi sul lavoro effettivo ed essere indipendenti".
Presente e futuro: l'importanza dei dati
In questo momento in Audi circa 60 esperti di dati stanno lavorando su come sfruttare l'IA nei processi di produzione. Una dozzina di loro si sta focalizzando su machine learning (apprendimento automatico) e data science. Molte persone sono entrate da poco nel team portando una profonda conoscenza dei processi di produzione e continuando allo stesso tempo la formazione sull'IA, con una formula che funziona bene.
Questa è la situazione attuale, ma affinché l'intelligenza artificiale raggiunga il suo pieno potenziale la visione delle decisioni basate sui dati deve essere allargata su scala aziendale, in modo da rendere davvero Audi un'azienda basata sui dati.
Fonte: AUDI AG
VGI | U.O. Responsabile: VP | Data di creazione: data dell’articolo | Classe 9.1