Dalla strada al cielo: la mobilità multimodale di Pop.Up Next
Superare gli ingorghi prendendo letteralmente il volo: entro il 2030 potrebbe diventare un’opzione reale grazie al robotaxi elettrico e autonomo Pop.Up Next.
Creare soltanto cose che possono diventare realtà in qualche forma. Questa è la filosofia di Italdesign, l'azienda italiana che sta sviluppando il Pop.Up Next insieme ad Audi e Airbus.
Dal 2017, quando il primo prototipo è stato mostrato al Salone di Ginevra, a oggi, è stata fatta molta strada e finalmente l'idea di volare sopra il traffico superando gli ingorghi non è più un'utopia. Ma il Pop.Up Next non è semplicemente un'auto volante: è un robotaxi elettrico a guida e volo autonomi, progettato per operare secondo uno schema multimodale.
Una capsula per due

I due passeggeri si siedono in una capsula indipendente, che può essere attaccata a un modulo con quattro ruote per la circolazione stradale oppure a un drone con otto rotori - capace di decollare in verticale - per quella aerea.
L'aspetto è futuristico e minimalista, sia fuori che dentro la cabina, dove i sistemi digitali di bordo si connettono agli smartphone dei passeggeri, che vengono riconosciuti e accolti dal Personal Intelligent Assistant. Dietro i due sedili c'è lo spazio per un paio di bagagli, mentre davanti la strumentazione è composta da un grande display che supporta la realtà aumentata e il tracciamento oculare. Dove normalmente si troverebbe il cambio c'è un altro display da cui si gestiscono l'illuminazione di bordo e l'impianto audio.
La fiducia e la sicurezza

Molte superfici sono di vetro, ma non il pavimento, per permettere ai passeggeri di osservare il panorama pur trasmettendo allo stesso tempo sicurezza e solidità.
A questo proposito, Stefano Mancuso - responsabile dell’architettura elettrica ed elettronica – spiega: “Non credo che le persone si fideranno al 100% di un velivolo autonomo da subito, anche se gli aerei volano con il pilota automatico già da molto tempo. Ma quando, nel 2030, i taxi volanti saranno diventati realtà ci saremo già abituati alle auto a guida autonoma”. In ogni caso, anche durante il volo del robotaxi ci sarà sempre qualcuno che, se necessario, potrà prendere il controllo da remoto del velivolo.
Batterie migliori e meno rumore

L’anno scorso, durante la Drone Week di Amsterdam, un modello del Pop.Up Next in scala 1:4 ha effettuato con successo diverse dimostrazioni pubbliche, completando senza problemi la delicata fase di accoppiamento e disaccoppiamento dei moduli dalla base.
La versione definitiva del Pop.Up Next però richiederà batterie più potenti di quelle attualmente esistenti. Altra questione è la riduzione del rumore e del ronzio tipici delle eliche dei droni. Su questi temi stanno lavorando congiuntamente i partner del progetto.
Uno scenario da inventare
“Quando la tecnologia sarà matura - racconta Martinotti - ci saranno tra i 200.000 e i 300.000 taxi volanti nel mondo, di cui diverse migliaia in una città come Londra. In una prima fase immaginiamo voleranno solo in corridoi aerei predefiniti, mentre successivamente potranno avere più libertà nei cieli metropolitani”.
Allo stesso modo, con l'evoluzione tecnologica, la loro autonomia diventerà via via maggiore e potrebbe arrivare a consentire anche viaggi più lunghi.
Fonte: AUDI AG