Infineon Technologies AG, con oltre 36.000 collaboratori, 34 siti di produzione dislocati in 19 Paesi tra Europa, America e Asia e una quota di mercato che supera il 10%, è uno dei maggiori produttori mondiali di chip per l’elettronica automotive. Peter Schiefer, Responsabile della divisione Elettronica Automotive dell’azienda, spiega come funzionano i microchip nelle auto e come vengono prodotti.
In un futuro non troppo lontano le auto saranno veri e propri smartphone su quattro ruote - come la I.D. Crozz e la I.D. Buzz, che dal 2020 avranno un sistema di guida completamente elettrico e saranno completamente connesse e sempre online. Ma fino ad allora, il numero dei dispositivi di controllo, dei componenti elettronici e dei sistemi di assistenza nelle auto è destinato ad aumentare rapidamente. I semiconduttori costituiscono la base per i sistemi elettronici delle auto e aprono la strada alle innovazioni tecnologiche. La Golf ha già oltre 50 dispositivi di controllo e monta fino a 70 semiconduttori. L’anno scorso dalle linee di produzione di tutto il mondo sono uscite 982.495 Golf, per un totale di oltre 3,4 miliardi di semiconduttori: un numero che incrementerà ulteriormente. Per sviluppare i chip che saranno a bordo delle auto di domani, il Gruppo Volkswagen ha avviato una nuova partnership con la società tecnologica Infineon.
Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo chiesto a Peter Schiefer, Responsabile della divisione Elettronica Automotive di Infineon, come vengono prodotti e a cosa servono i microchip per le automobili.


Peter Schiefer, Responsabile della divisione Elettronica Automotive dell’azienda
Il Gruppo Volkswagen produce automobili. Voi di cosa vi occupate?
Infineon costruisce qualcosa che tutti già usiamo, quei microchip che ci permettono di fare acquisti con la carte di credito o di leggere la nostra tessera sanitaria.
Sono proprio i chip a consentire tutte le comunicazioni moderne, tanto negli smartphone quanto nelle auto.
Inoltre ci aiutano, per esempio, a generare energia pulita dal sole e dal vento e a risparmiare energia in elettrodomestici, treni, impianti industriali e automobili.
Nelle auto del Gruppo Volkswagen sono quindi già installati chip prodotti da Infineon...
I nostri chip trovano applicazione ovunque si tratti di aumentare il comfort, la sicurezza di guida e dei dati o per ridurre consumi ed emissioni. Ad esempio si usano per il servosterzo, i tergicristalli, gli alzacristalli elettrici, i sensori radar, i convertitori e l’unità di controllo elettronico (BCM); ma anche per gli airbag, la climatizzazione del veicolo, le luci e i sistemi di controllo della trasmissione, per l’unità di controllo motore, la pompa del carburante e per molti altri componenti.
Quali sono le maggiori sfide per l'industria automobilistica del futuro?
Giorno dopo giorno le auto stanno diventano sempre più complesse. Vogliamo mettere insieme la conoscenza dei Costruttori automobilistici e quella di Infineon sulle tecnologie chip del futuro.
Perché solo una stretta collaborazione fin dall’inizio del processo di sviluppo consentirà di arrivare a sistemi innovativi, maturi e affidabili per la mobilità di domani.
Quali trend del settore automotive influenzano maggiormente il vostro business?
Sicuramente mobilità elettrica, guida autonoma, connettività e sicurezza dei dati sono i principali.

Può darci un'idea di come sono i siti produttivi della Infineon e di cosa succede lì dentro ogni giorno?
Fogli rotondi di silicio, i cosiddetti wafer, sono la base per i chip: con un diametro fino a 300 millimetri, ogni foglio consente di produrre da 100 a 10.000 chip. La produzione avviene in ambienti praticamente sterili. Per questo il personale indossa tute apposite (per capirci, come quelle della polizia scientifica), guanti, maschere e scarpe speciali. Il più piccolo componente dei nostri chip ha le dimensioni di un millesimo del diametro di un capello umano. Particelle di polvere trasportate dall’aria, perfino scaglie di pelle, potrebbero contaminarlo, rendendolo inutilizzabile. Per questo sono vietati gel per capelli, profumo, trucco e smalto. Bracciali, collane e orecchini vanno tolti prima di iniziare a lavorare. E fumare è vietato almeno due ore prima rispetto all’inizio del turno. Quanto ai tempi di produzione, pensate che per produrre un singolo chip servono tra i 600 e i 1.200 passaggi. Per questo ci possono volere anche 16 settimane.
Quali opportunità, e quali rischi, comporta la “digitalizzazione” delle auto?
Digitalizzazione significa una connettività sempre maggiore. Per questo i sistemi devono essere molto sicuri e affidabili, non solo in considerazione delle crescente complessità delle auto, ma anche per scongiurare il rischio di attacchi hacker. Oggi abbiamo l’opportunità di produrre vetture sicure come non mai e assolutamente ecocompatibili. Volkswagen e Infineon lavoreranno insieme per raggiungere questi obiettivi, e io non vedo l’ora!
Fonte: Volkswagen AG