Rethink: ragionare sulla fine fin dall'inizio
Audi si impegna a fare un uso responsabile delle risorse lungo l’intera catena del valore. In quest’ottica, i principi dell'economia circolare devono essere sempre più applicati fin dalle prime fasi di sviluppo: una visione che trova concretezza nell’approccio Rethink.
Nel modello economico lineare, le materie prime vengono utilizzate una sola volta e poi smaltite quando il prodotto raggiunge la fine del proprio ciclo di vita. Nell'economia circolare, invece, componenti e materiali sono riutilizzati attraverso una serie di processi: manutenzione, riparazione, rigenerazione, ricondizionamento o riciclo. La visione Audi sull'economia circolare si fonda su tre principi: ridurre, riutilizzare e riciclare, e mira ad aumentare costantemente la percentuale di materiale secondario utilizzato nei nuovi veicoli.
Con la prossima generazione di auto elettriche, basate sulla piattaforma SSP (Scalable Systems Platform), Audi intende intensificare l'uso di materiale post-consumo, proveniente in gran parte da prodotti già utilizzati dai consumatori finali.
Il riciclo dei materiali
Considerando le operazioni necessarie per lo smontaggio e lo smaltimento e la successiva separazione dei materiali impiegati, in questi casi il riciclo è molto più complesso rispetto a quello dei materiali post-industriali, a loro volta scarti dei processi produttivi. Questi ultimi sono generalmente smistati e raccolti separatamente, il che significa che la loro composizione è nota; per questo possono essere trasformati in modo relativamente semplice in materiali riciclati post-industriali, generalmente di qualità superiore e più costante. E proprio questo rende la strategia Audi di concentrarsi sui materiali riciclati post-consumo mantenendo allo stesso tempo la qualità del materiale originale (evitando il cosiddetto downcycling) ancora più ambiziosa.
L’approccio Rethink si applica molto prima, ovvero nella fase iniziale dello sviluppo del prodotto, e si concretizzano nel "Design for Circularity": i componenti sviluppati secondo questo principio considerano già la successiva riciclabilità, fin dalla fase di progettazione. Per i componenti sviluppati in questo modo, aspetti come l'idoneità allo smontaggio, alla riparazione, alla manutenzione e al riciclo sono presi in considerazione dal primo momento. "È molto di più del 'solo' design" spiega Christine Maier, Designer del team Color & Trim in AUDI AG. "Stiamo cambiando l'approccio con cui sviluppiamo i veicoli. Il nostro punto di partenza è la fine: prima che un prodotto inizi il proprio ciclo di vita pensiamo a come lo finirà e a come possiamo progettarlo in linea con i principi dell'economia circolare".
Per raggiungere l’obiettivo, e garantire che componenti e materiali possano essere riutilizzati e riciclati il più possibile, è necessario un lavoro di team che coinvolge esperti di vari dipartimenti: design, sviluppo tecnico, acquisti e controllo qualità.
Considerare la circolarità il prima possibile
Nella pratica, come collaborano questi team? Prendiamo un esempio significativo: il rivestimento dei sedili, componente soggetto a un’usura importante e che ha un ruolo fondamentale in termini di comfort.
Un sedile è composto da tre parti: la struttura portante, il cuscino e la copertura. Per il rivestimento, la superficie viene incollata con un materiale di base. L’unione dei diversi strati conferisce stabilità al rivestimento del sedile, che può così mantenere la propria forma a lungo. Finora, come standard dell’industria automobilistica, per i sedili sono state utilizzate diverse famiglie di materiali: generalmente, poliestere e schiuma di poliuretano.
All’interno del dipartimento di sviluppo tecnico, Günther Ernst è responsabile dello sviluppo dei materiali tessili per le finiture interne: "Il problema è che si utilizzano due gruppi di materiali diversi, difficili da separare per il successivo riciclo quando il sedile raggiunge la fine del suo ciclo di vita dopo due o tre decenni, in condizioni di utilizzo normale. E proprio la separazione dei gruppi di materiali per tipo è fondamentale per il riciclo".
Mono-materialità, la chiave per la circolarità
Le impurità che si formano, a causa della miscelazione di materiali diversi, hanno un impatto negativo sul processo di riciclo e possono portare al cosiddetto downcycling: ciò significa che il prodotto del processo di riciclo sarebbe di qualità inferiore rispetto al prodotto originale. Per evitare una situazione di questo tipo, ci sono due opzioni: progettare i prodotti in modo tale che la separazione dei materiali avvenga in maniera agevole oppure utilizzare monomateriali.
E proprio quest’ultima è la strada, per Audi. Il rivestimento dei sedili di nuova concezione comprende un’unica famiglia di materiali. La superficie del sedile, l’adesivo e il materiale di base sono tutti in poliestere – compresa un’elevata percentuale di poliestere riciclato. Grazie alla mono-materialità, gli scarti generati durante la produzione del rivestimento del sedile possono essere riciclati direttamente. Gli scarti vengono sminuzzati, fusi e trasformati in nuovo filato, che funge da base per il nuovo rivestimento. Al termine della loro vita utile, i rivestimenti di questo tipo possono essere reimmessi nel processo di riciclo. Le materie prime possono essere riciclate da tre a cinque volte, anziché una sola come nel caso dei rivestimenti tradizionali.
Christine Maier: "Come costruttore automobilistico abbiamo una responsabilità che va oltre la pura estetica. Va da sé che i sedili del futuro dovranno avere quantomeno lo stesso aspetto ed essere comodi almeno quanto i loro predecessori tradizionali. Ma dovranno anche essere più facili da riciclare".
Qualità
Anche il rivestimento monomateriale di nuova concezione deve naturalmente soddisfare requisiti specifici, anche in termini di qualità. Jürgen Frank è responsabile della qualità dei tessuti all'interno del veicolo, dalla fase iniziale di sviluppo fino all'uso finale a bordo: "Ci sono circa 30 fattori che utilizziamo per testare i rivestimenti dei sedili: per esempio la resistenza, l'elasticità, la resistenza alla luce e l'usura". Quali sono i requisiti per la qualità dei nuovi rivestimenti monomateriale? "Non c’è distinzione tra la qualità dei materiali riciclabili e quelli convenzionali. Un sedile Audi deve funzionare, indipendentemente da come è stato progettato. Nei test di qualità, i rivestimenti di nuova concezione devono comportarsi altrettanto bene; lo dobbiamo ai nostri clienti".
Il team sta lavorando per ridurre ulteriormente il mix di materiali dell’intero sedile nelle future fasi di sviluppo. Ad esempio, anche gli elementi di giunzione tra il rivestimento e il cuscino del sedile saranno realizzati in poliestere.