Un contest tra modellini hi-tech per sviluppare la guida autonoma
L’Audi Autonomous Driving Cup, giunta alla quarta edizione, dimostra come si possa fare ricerca e sperimentare in modo innovativo sul tema della guida autonoma.
La guida autonoma è indubbiamente uno dei temi chiave del prossimo futuro, e Audi intende essere in prima linea anche in questo campo. La ricerca e la sperimentazione non si svolgono soltanto negli uffici dove lavorano gli specialisti o nelle apposite aree di test, ma prendono anche altre strade - per esempio l’Audi Autonomous Driving Cup: un contest rivolto agli studenti universitari, nato con l’obiettivo di stimolare la creatività e indirizzarla concretamente. I partecipanti sono invitati a sviluppare funzioni di guida completamente automatiche, comprese le architetture software sottostanti, e a mostrarne la loro efficacia utilizzando modellini di Audi Q2 in scala (1:8). I team si sfidano su un circuito in cui le mini-auto a guida autonoma sono chiamate a evitare ostacoli, ad affrontare in maniera corretta incroci trafficati, a riconoscere la segnaletica stradale e a mantenere un’adeguata distanza dal veicolo che precede.
I sensori dialogano col computer
Il coefficiente di difficoltà aumenta a ogni edizione, sulla base dell’avanzamento dello sviluppo tecnologico. E, proprio come le Audi di serie, anche i modellini protagonisti della Audi Autonomous Driving Cup diventano sempre più “intelligenti”. L’intelligenza artificiale, attraverso algoritmi di apprendimento automatico, aiuta a risolvere velocemente anche le situazioni di traffico più difficili, utilizzando dispositivi come telecamere frontali, retrocamere, scanner laser e sensori a ultrasuoni. Tutti i dati che provengono da questi strumenti sono aggregati per ricostruire l'ambiente circostante nel modo più accurato possibile. Inoltre, una piattaforma inerziale a nove assi registra tutti i movimenti della vettura e li invia in tempo reale al computer di bordo, che lavora con un processore quad-core e un software chiamato “Automotive Data and Time Triggered Framework”, abbreviato in ADTF. Il veicolo “legge” dati cartografici ottimizzati, messi a punto dall’azienda HERE e, grazie alla presenza di marcatori visivi lungo il percorso, può continuamente ricalibrare la posizione calcolata.
Una gara in tre step
L’Audi Autonomous Driving Cup, ospitata all'Audi Forum di Ingolstadt, ha coinvolto dieci università tecniche di quattro Paesi: Austria, Gran Bretagna, Germania e Italia. A tutti i team partecipanti sono stati forniti due modellini e il software di base. La competizione si è svolta in tre fasi: dopo la prova in circuito, è stata la volta della presentazione scientifica delle soluzioni tecniche adottate. Il momento finale, l’open challenge, ha esaltato la creatività degli studenti: le Audi Q2 in miniatura hanno dovuto eseguire un compito a scelta, nel modo più originale possibile, ponendo un’enfasi particolare sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI). I vincitori – il team AlpaKa, del Centro di Ricerca IT dell’Università di Karlsruhe - hanno primeggiato in tutti gli step e si sono aggiudicati un premio di 10.000 euro. La tecnologia sviluppata per l’open challenge è una soluzione di comunicazione car-to-car per gestire le situazioni poco chiare come una frenata di emergenza. In questo caso il software informa la centrale di gestione e gli altri veicoli circostanti, per avvisarli in tempo reale.
Fonte: Volkswagen AG